La cultura del feedback: come ci accorgiamo che manca?

Feedback” è una parola entrata da tempo nel lessico comune delle organizzazioni,  ma che spesso viene sottovalutata.

Il feedback è un processo che deve consentire di comprendere se una certa azione che è stata programmata è risultata più o meno efficace e, quindi, consentire di intervenire per correggerla o migliorarla. Il feedback, perciò, è un mezzo indispensabile per permettere alle persone e alle organizzazioni di funzionare meglio.

Se ci pensiamo, lo scambio di informazioni reciproco è lo strumento principale con cui tutti gli organismi viventi si sono adattati per sopravvivere.

“Grazie al feedback non siamo solo degli esseri programmati a rispondere con semplici riflessi condizionati ma possiamo sviluppare risposte più complesse che ci consentono di volta in volta di adattarci all’ambiente“. In sintesi, scrive: “Il feedback consente agli esseri pensanti come noi di perseguire uno scopo”.

Tom Stafford

Perché il feedback?

Il feedback è già un evento obbligatorio in molte aziende: una volta all’anno, infatti, arriva la riunione di valutazione. Usata correttamente, una cultura del feedback porta i seguenti vantaggi:

  • – I conflitti personali possono essere risolti più velocemente e più efficacemente
  • – L’aggressività è ridotta in chi dà il feedback prima che si intensifichi
  • – Il destinatario del feedback conosce molto meglio i suoi punti di forza e le sue debolezze
  • – Il ricevitore di feedback si fa indicare il suo “punto cieco”

il nodo centrale del feedback non è legato alla sua negatività o alla positività. Ciò che fa la differenza è la specificità, che si contrappone alla tanto diffusa genericità. 

Un altro importante passaggio da fare è l’evoluzione dal concetto di “strumento” all’idea di “cultura“. Quando consideri qualcosa come un semplice “strumento”, puoi usarlo, puoi non usarlo, ma puoi anche dimenticartene…

Quando qualcosa, invece, diventa vera e propria “cultura”, significa che hai fatto tuoi i suoi principi e non puoi fare a meno di tenerne conto. Quando qualcosa è “cultura” è presente nel tuo agire spontaneo e succede il contrario rispetto al solito: per non usarla devi sforzarti volontariamente.

Ma cosa accade quando non c’è cultura del feedback?  

I segnali che svelano la mancanza di cultura del feedback

Se è la persona, il singolo individuo ad avere una mancanza di cultura del feedback ce ne accorgiamo dal fatto che si offende facilmente e teme che gli altri possano offendersi; fatica ad accettare le “osservazioni” altrui e ogni osservazione è vissuta come un attacco personale; crede di aver sempre ragione e di saperne di più degli altri; non condivide decisioni e azioni e non si preoccupa della sensibilità altrui.

Se invece la mancanza di cultura del feedback è dell’organizzazione, alcuni dei comportamenti e dei “sintomi” da cui possiamo accorgercene sono i seguenti:

  • nessuno dice apertamente cosa pensa realmente;
  • si parla molto nei “corridoi” e “sottovoce” 
  • i collaboratori non sanno come sono considerati dal management;
  • i collaboratori non si sentono ascoltati dall’azienda;
  • il management crede di dare molto ai collaboratori ma di ricevere in cambio poco o nulla dagli stessi;
  • molti collaboratori hanno la sensazione di ripetere inutilmente le stesse cose;
  • non vengono avanzate proposte nuove e c’è poca creatività;
  • spesso ci si auto-giustifica dei propri comportamenti;
  • c’è bassa responsabilizzazione da parte dei collaboratori;
  • sono frequenti gli atteggiamenti di colpevolizzazione dei collaboratori da parte della dirigenza;
  • c’è il timore di dire per non offendere;
  • non ci sono dei momenti di feedback organizzati e strutturati;
  • quando ci si scambia i feedback ci si offende;
  • molti non dicono cosa pensano o cosa sanno per paura di atteggiamenti vendicativi;
  • non si lavora per performare, ma per dimostrare di aver lavorato.

La capacità di dare e di ricevere feedback efficaci ed eleganti è molto apprezzata e sarà sempre più richiesta, soprattutto nel mondo del lavoro. Gli effetti positivi di un feedback formulato ad arte, al momento giusto, nel contesto giusto, con le parole giuste e lo spirito giusto sono preziosi. Colti con apertura e volontà, offrono spunti per sviluppare comportamenti nuovi, diversi, più efficaci e più coerenti col contesto.

Cosa ne pensate?