Licenziamento: cosa fare e non fare quando si lascia un lavoro

Lasciare un posto di lavoro, che siate voi o l’azienda a deciderlo, è una delle cose più scomode che dovrete fare nella vostra carriera.
Qualsiasi sia il motivo per cui avete deciso di andarvene o per il quale hanno deciso di fare a meno di voi, l’imperativo è che lasciate l’ufficio in buoni rapporti.
Nell’impeto dello stato emotivo, infatti, è facile dire qualcosa di cui poi potreste pentirvi.


Ecco 5 errori da evitare quando decidete di licenziarvi:

1. Non diffondere la notizia troppo presto: 

Finché non avete un contratto firmato per un altro lavoro, sarebbe meglio aspettare a diffondere la notizia. Un’offerta verbale non è lo stesso di una scritta: le cose possono sempre andare in pezzi all’ultimo minuto, lasciandovi a mani vuote. Dunque, la prima regola è: acqua in bocca!

2. Non parlate delle vostre dimissioni ai colleghi prima di comunicarlo al vostro capo:

Regola numero due: no ai pettegolezzi!

Anche se doveste avere poco rispetto del vostro capo, la prima persona in azienda a saperlo deve essere proprio lui e dovete essere voi a dirglielo! È la scelta più professionale da fare per mantenere una buona reputazione, anche quando ve ne state andando.

3. Non parlare male della società, del vostro capo, o dei colleghi:

Parola d’ordine: educazione.

Cercate sempre di restare professionali, anche se morite dalla voglia di dirne quattro al vostro capo o a quel collega che proprio non sopportate. Ricordatevi che potrebbe succedere che vi ritroviate di nuovo a collaborare con queste persone in futuro e dunque non vi conviene bruciare i ponti. Il mondo del lavoro è più piccolo di quanto pensiate!

4. Rispettate le regole aziendali:

Siete arrivati fino a qui, non mettete a rischio la vostra carriera e reputazione proprio ora.
Finché non uscirete da quella porta, sarete ancora pagati dal vostro capo, per cui dovrete continuare a rispettare le sue regole. Pensateci due volte prima di architettare una dolce vendetta!

5. Date un preavviso sufficiente:

Ci hanno insegnato che la prima impressione è quella che conta, ma vi sveliamo un segreto: lo è anche l’ultima! La vostra dipartita sarà ricordata, quindi fate la cosa giusta. Assicuratevi di dare al vostro capo sufficiente preavviso o, se non riuscite, presentate dei possibili successori.


Se invece siete stati licenziati, la situazione sarà sicuramente più difficile da gestire: nei momenti successivi ad un licenziamento infatti potreste sentirvi confusi e arrabbiati. La notizia di essere stato licenziato è un colpo enorme per l’autostima.

Ecco alcuni consigli per rialzarvi dopo un licenziamento:

  1. Don’t panic!

È facile andare nel panico dopo una notizia del genere, ma attenti a non cedere a reazioni impulsive. Come vi abbiamo consigliato prima, anche in caso di licenziamento da parte dell’azienda, dovreste cercare di rimanere il più possibile in buoni rapporti con i vostri colleghi e capi. Per prima cosa dopo aver ricevuto la triste notizia, dunque, potreste trovare uno spazio tranquillo e appartato per raccogliere i pensieri e provare controllare fisicamente le emozioni con esercizi di respirazione, oppure prendere una boccata d’aria o fare due passi.

  1. Non vedetelo come un attacco personale

Essere stati licenziati, a meno che non si tratti di colpa grave, non significa che siate persone sbagliate o non meritevoli.  Un licenziamento non è una riflessione su di voi, ad esempio un licenziamento di massa non prende di mira voi specificamente: ci sono motivazioni che vanno oltre il vostro controllo.

Ricordatevi che il modo in cui gestite l’ostacolo ha più importanza dell’ostacolo stesso.

  1. Non fate autografi prematuri!

Se il vostro capo o il responsabile del personale vi chiede di firmare una lettera di fine lavoro, leggete bene il contenuto prima di firmarla. La vostra firma potrebbe essere semplicemente la conferma di aver ricevuto le dimissioni o potrebbe essere un accordo di non concorrenza all’azienda per un certo periodo di tempo.

  1. Informatevi sulla chiusura del rapporto lavorativo

Cosi come succede all’inizio di un rapporto di lavoro, anche al suo termine è bene fare domande al responsabile delle risorse umane per informarvi circa il trattamento di fine rapporto, un possibile aiuto da parte dell’azienda nel ricollocamento, eventuali benefit, ecc. Se avete un buon rapporto con qualcuno dei vostri capi o colleghi, per esempio, potreste chiedere di usarli come referenze per lavori futuri.

  1. Chiamate un amico

Ognuno reagisce a suo modo, ma in momenti come questi, chiamare una persona cara vi aiuterà sicuramente a gestire meglio la cattiva notizia. Parlate con persone che possano darvi il sostegno di cui avete bisogno e un punto di vista più ampio.

  1. Prendetevi una vacanza

Quando è stata l’ultima volta che avete preso un giorno libero dal lavoro in nome della salute mentale? Essere licenziati presenta una opportunità unica di prendere un po’ di meritato tempo libero per sé, per decomprimere e ricaricarvi.

Insomma, sebbene perdere un lavoro possa essere un evento traumatico, mantenere la mentalità della vittima non solo allontanerà le altre persone: potrebbe impedirvi di guardare avanti nella vostra vita.

La gente con una mentalità da vittima mostra caratteristiche passivo-aggressive nell’interagire con gli altri.

Una volta calmi dunque è importante processare le emozioni che si stanno vivendo. Le emozioni lasciate così, senza controllarle, si accumuleranno e, alla fine, inizierete a metterle fuori in modalità che non meritate.

La prospettiva di cambiare lavoro è certamente spaventosa. Ma per quanto possa sembrare impegnativo, provate a guardare al vostro licenziamento come a uno stimolo per esaminare più da vicino le vostre priorità, passioni lavorative e obiettivi a lungo termine!

Come si dice in amore: si chiude una porta, si apre un portone!